“Cos’è la Narrazione”di Linda Maria Pacifico – Corso 2016/2017

“Leggimi” le disse il libro.
La ragazza prese il libro tra le mani ed iniziò a sfogliarne le prime pagine. La carta al tatto era ruvida, profumata. La ragazza, inebriata, scorreva velocemente con lo sguardo quelle parole che risuonavano come una dolce melodia nella sua testa.
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a restringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte…”
“Come ti senti?” le chiese il libro.
“Incuriosita” rispose.
“Leggimi ancora allora…”
“Due uomini stavano, l’uno dirimpetto all’altro, al confluente, per dir così, delle due viottole: un di costoro, a cavalcioni sul muricciolo basso, con una gamba spenzola al di fuori, e l’altro pede posato sul terreno della strada; il compagno, in piedi, appoggiato al muro, con le braccia incrociate sul petto.”
“E adesso, come ti senti?” le chiese nuovamente il libro.
“Spaventata” rispose.
“Bene. Credo che così possa bastare.”
“Cosa vuol dire?”. La ragazza non capiva il senso di quelle parole.
“Non comprendi ciò che ti sto dicendo ora, ma hai ben compreso ciò che volevo dire nelle mie pagine. Hai sentito tue quelle emozioni che era mia intenzione trasmettere, come se fossi vicina al mio personaggio, come se anche tu stessi vedendo ciò che vedeva lui.”
La ragazza lo fissava silenziosa.
“Ecco cos’è una narrazione.. Un compito arduo da perseguire, ma estasiante quando lo si porta a termine. È una minuta osservazione del mondo ed un’impeccabile racconto di esso.”
Il libro sospirò, poi riprese a parlare. “Un buon narratore deve coinvolgere il lettore, farlo sentire parte di quella storia, come se fosse l’obiettivo di una telecamera che riprende una scena. Deve saper descrivere perfettamente un ambiente, di modo tale che chi legga possa immaginare cosa li circonda e dove i personaggi agiscono. Inoltre, un buon narratore deve sì perseguire il suo punto di vista, ma deve offrire anche la possibilità a chi legge di poter ricercare ulteriori punti di vista ed

immaginare la storia, i personaggi, gli ambienti, come più sono consoni alle loro fantasie. Così i Promessi Sposi sono un esempio lampante di scrittura impeccabile, che immerge pienamente tutti coloro che si dedicano, anche solo per un istante, alla lettura delle sue pagine.”
La ragazza rimase estasiata. Ora non le restava altro che farsi trascinare dalla profondità di quelle parole che il libro custodiva gelosamente nelle sue pagine.

Esercizio sulla Narrazione Corso di Storytelling 2016